May 15, 2023

Cosa vedere in Turchia: itinerario di 15 giorni

Nel mio primo articolo vi parlerò del viaggio di due settimane in Turchia, completamente organizzato da me e che era nella mia bucket list da così tanto tempo, che quando finalmente il momento è arrivato, sono partita con l’entusiasmo di una bambina. Per i cittadini italiani non servono visti, ma è sufficiente essere in possesso di un passaporto con validità residua di almeno cinque mesi.

3 GIORNI IN CAPPADOCIA: COSA VEDERE

La prima tappa del mio itinerario è stata la Cappadocia, nello specifico la cittadina di Göreme. Sono partita dall’aeroporto di Milano Malpensa con un volo della Turkish Airlines diretto ad Istanbul e da qui, sempre con un volo della Turkish, ho raggiunto l’aeroporto di Kayseri, uno dei due aeroporti della Cappadocia, che dista circa un’ora da Göreme. L’alternativa è l’aeroporto di Neveshir, più piccolo e più vicino a Göreme (circa 20 minuti), ma servito da voli per me meno economici e con orari che non si conciliavano con le mie esigenze.

Appena atterrata a Kayseri, ho acquistato una scheda SIM locale per poter disporre in ogni momento della connessione dati, sebbene il WiFi sia disponibile in tutte le strutture alberghiere e in molti ristoranti. Subito dopo l'area del ritiro bagaglio si trova un’edicola che attiva immediatamente la scheda di Turk Telecom acquistata.

Il trasferimento da Kayseri a Göreme è stato organizzato dall’hotel stesso in cui ho soggiornato, che mette a disposizione una navetta al costo di 10 euro a persona. Fino all’ultimo momento sono stata indecisa tra Göreme e Uchisar per la scelta della mia base in Cappadocia, entrambi luoghi magici e incantevoli, ma, consultando anche altri blog sul tema, alla fine la mia scelta è ricaduta su Göreme. Uchisar, infatti, se pur suggestiva con il castello che sovrasta la regione dal suo punto più alto e le costruzioni scavate nella roccia, è molto più tranquilla e meno ben collegata di Göreme. Quest’ultima, invece, oltre agli stupefacenti paesaggi, offre negozi aperti fino a tarda notte, vivace movida, ristoranti, ma, soprattutto, è il posto perfetto per godersi lo spettacolo delle mongolfiere che fluttuano sopra la tua testa sfiorando le rocce, che da solo vale l’intero viaggio.

Ho pernottato al Kelebek Special Cave Hotel, presso cui mi sono trovata divinamente, prenotato tramite Booking.com.
Subito dopo aver prenotato, ho contattato direttamente la struttura per chiedere info e costi del volo in Mongolfiera; mi hanno subito informata del fatto che ci sono diverse agenzie che si occupano dell’organizzazione del volo, ma loro mi consigliavano la Turquaz Balloons, con prezzi leggermente più alti rispetto ad altre, ma molto più affidabile per il rispetto degli standard di sicurezza (che molte agenzie non rispettano, quindi state attenti).

Mi sono, dunque, affidata alla Turquaz Ballons, che raccomando caldamente per il suo team davvero formidabile, professionale e disponibile.

Preparazione al volo in mongolfiera a Göreme, Cappadocia
Preparazione al volo in mongolfiera a Göreme, Cappadocia

-CAPPADOCIA: giorno 1

Il mio tour in Cappadocia inizia, quindi, con il giro in mongolfiera. E volo sia! Dio solo sa quanto ho atteso questo momento. Sveglia alle 4.15 per essere puntuale in occasione dell’orario di ritrovo fissato alle ore 4.45 per questa, tanto attesa, giornata.
Al mio arrivo nella hall dell’hotel ho trovato l’incaricato della Turquaz Baloons, che mi ha accompagnata a bordo di un comodo ed elegante minivan, con il quale ci siamo recati  nella loro agenzia viaggi, dove era tutto pronto per fare una piacevole colazione: tè, caffè, dolci e frutta.
Al termine della colazione, siamo stati suddivisi in mini gruppi ed indirizzati sui vari minivan per proseguire alla volta dei diversi punti di partenza.
Già lungo il tragitto, posso dirvi che è stato uno spettacolo vedere le prime luci del mattino accompagnate da quelle dei bruciatori accesi per le imminenti partenze delle mongolfiere: anche il momento della preparazione al volo è stata resa emozionante e coinvolgente dalla competente squadra della Turquaz Balloons, che ci ha subito messo a nostro agio facendoci sentire al sicuro.

Alla fine del volo indimenticabile, più o meno alle 7 del mattino, la Turquaz ha offerto champagne e frutta fresca!

Dopo aver riposato un po’ in hotel, il pomeriggio l’ho dedicato alla visita del museo a cielo aperto di Göreme (Göreme Air Museum, in turco Göreme Acik Hava Müzesi), che ho raggiunto con una piacevole passeggiata a piedi di 2km (30 minuti circa dall’hotel). L’Open Air Museum è una delle attrazioni più conosciute e riconoscibili della Cappadocia, con i suoi insoliti edifici simbolo della storia monastica. Si tratta di un insediamento bizantino del VI secolo, caratterizzato da chiese rupestri scavate in morbide rocce di origine vulcanica e decorate con splendidi affreschi.

Ho concluso questo primo giorno a Göreme con un’altra passeggiata alla volta del “Sunset Point”, da cui godere di un tramonto davvero speciale; direi tappa obbligatoria per i #sunsetlovers.

Lover's Hill: Sunset Point a Göreme, Cappadocia
Lover's Hill: Sunset Point a Göreme, Cappadocia

-CAPPADOCIA: giorno 2

È possibile visitare Göreme e i dintorni con due tour organizzati: il tour rosso e il tour verde.

-Tour Rosso: tappe

  1. Uchisar
  2. Göreme Open Air Museum
  3. Pasabag Valley
  4. Avanos
  5. Devrent Valley
  6. Urgup

-Tour Verde: tappe

  1. Derinkuyu Underground City
  2. Ilhara Valley
  3. Pigeon Valley
  4. Selime Monastery

Inizialmente avevo pensato di affidarmi ad uno di questi due tour per visitare la Cappadocia, ma poi ho preferito noleggiare un’auto per essere indipendente ed esplorare a mio piacimento questa meravigliosa terra. Per il noleggio mi sono rivolta al personale dell’hotel, che, ancora una volta è stato impeccabile: nel giro di mezz’ora avevo l’auto direttamente in albergo.

Sono partita, così, alla volta di Derinkuyu, la città sotterranea che fu costruita per proteggere gli abitanti da guerre e persecuzioni religiose: era in grado di ospitare fino a 20.000 persone. Un tempo collegata ad altre città sotterranee attraverso tunnel lunghi chilometri, al suo interno si trova anche un pozzo che assicurava acqua potabile a tutti i cittadini; resta tuttora sconosciuta la civiltà da cui è stata costruita. Sono stati esplorati circa 20 livelli sotterranei, ma solo 8 sono visitabili; gli altri sono chiusi o bloccati, oppure sono oggetto di studio da parte di archeologi e antropologi.

Lungo la strada del ritorno ho fatto una sosta fuori programma a Mustafapaşa, un antico villaggio greco che oggi conta circa 1300 abitanti dove gli edifici scavati nella roccia testimoniano il prospero passato ellenico. Ancora poco conosciuto dal turismo di massa, alcuni viaggiatori scelgono di alloggiare qui (ci sono davvero tante strutture ricettive) in alternativa alle più inflazionate località della regione.

Mustafapaşa: un tempo Sinasos, città del sole
Mustafapaşa: un tempo Sinasos, città del sole

Mi sono poi diretta a Ürgüp, verso “Tre Sorelle” o “Three Beauties”, famosa formazione rocciosa su cui vi è una leggenda: la figlia del re di Cappadocia si innamorò di un pastore, ma il re proibì loro il matrimonio, così tutti e tre vennero trasformati in roccia. Tappa successiva Uçhisar e il suo incredibile castello. La fortezza, a 5km da Göreme, utilizzata per secoli come rifugio dagli abitanti della vallata per sfuggire agli attacchi militari, è una struttura non costruita dall’uomo, ma completamente naturale: si tratta di una roccia vulcanica in tufo. È il punto più alto della Cappadocia ed è inutile dirvi che la vista dalla sua sommità lascia senza fiato.

Al ritorno da Uçhisar ho scoperto per caso due punti panoramici conosciuti ai più, ma di cui io ignoravo l’esistenza: il Pigeon Valley e il Seyir Tepesi Kapadokya Panorama. La valle dei piccioni deve il suo nome al fatto che, nell’antichità, gli abitanti di queste suggestive formazioni rocciose erano soliti allevare piccioni per allevarli come messaggeri e animali da compagnia. Se mai doveste andarci, sono sicura che concordereste con me sul fatto che, una volta giunti lì, si ha l’impressione di essere su un altro pianeta. Questa valle si estende per chilometri tra Göreme e Uçhisar. Seyir Tepesi merita la sosta sia per l’ampio parcheggio, sia per il ristorante da cui si gode una vista su un paesaggio, ancora una volta, surreale.

Ultima tappa di questo secondo giorno in Cappadocia è stata Love Valley: qui troverete camini delle fate a forma di….lascio a voi libera interpretazione!

Vista su Love Valley, Cappadocia
Vista su Love Valley, Cappadocia

-CAPPADOCIA: giorno 3

Per questo ultimo giorno in Cappadocia, avevo due opzioni: il tour verde o esplorare Ilhara Valley in autonomia. Ho scelto la seconda. Sono, quindi, partita in auto alla volta di questo bellissimo canyon lungo circa 18km  formato migliaia di anni fa dal monte Hasan, un antico vulcano nella vicina provincia Aksaray, e attraversato interamente dal fiume Melendiz. Una volta arrivata a Ilhara, ho lasciato l’auto e ho intrapreso il percorso a piedi totalmente immerso nella natura della durata di circa un’ora (adatto a tutti perché in pianura) per raggiungere il villaggio di Belisirma. Il percorso comprende anche 360 scalini in discesa, che diventeranno 720 in salita se deciderete di far ritorno a Ilhara a piedi. A Belisirma troverete, comunque, dei taxi che vi riporteranno al punto di partenza ad un prezzo davvero modesto.

Ilhara Valley dista un’ora e quindici minuti in auto da Göreme e ci ho trascorso quasi l’intera giornata, in quanto, durante il percorso a piedi, ho effettuato una piacevolissima sosta in un incantevole posticino, tipo tende sul fiume, in cui ho gustato il tipico tè turco e mangiato l'immancabile turkish pide (pida turca).

Lungo il sentiero di Ilhara Valley
Lungo il sentiero di Ilhara Valley

Sulla strada del ritorno verso l’Hotel, sono rimasta affascinata da Avanos, piccola cittadina attraversata dal fiume Kizilirmak, a soli 8 km da Göreme. Famosa per le sue ceramiche, le ho dedicato una breve sosta per visitarne la città vecchia, attraversare il ponte sospeso (molto oscillante) e fare una passeggiata lungo il fiume.

IN VIAGGIO VERSO LA PROSSIMA TAPPA: PAMUKKALE

Concluso il mio soggiorno in quel posto fiabesco che è la Cappadocia, ho intrapreso il lungo viaggio in autobus, che mi ha condotto alla seconda meta del mio viaggio: il sito naturale di vasche termali Pammukkale, nella provincia di Denizli. Ho prenotato il viaggio dall’Italia, dieci giorni prima di partire, direttamente sul sito della Flixbus, al prezzo di € 37,80 per due persone.
Unica raccomandazione che vi faccio e quella di arrivare con il giusto anticipo per avere il tempo di trovare l'autobus corretto perchè, come nel mio caso, non era il classico e riconoscibile verde acceso con l'insegna Flixbus ma quello di un loro partner locale per cui non subito visibile. Ho preferito viaggiare di notte; sono partita dalla Göreme bus station alle 20:15 e sono arrivata a Denizli la mattina seguente alla 5:40.

1 GIORNO A PAMUKKALE

Seguendo il consiglio di un’amica, che ci era già stata, ho prenotato una stanza all’hotel/pensione HAL-TUR, che gode di un’ottima posizione accanto all’ingresso nord, di cui vi parlerò a breve. Inoltre, avendo prenotato la stanza con vista Pamukkale (cosa che vi consiglio di fare) ed essendo arrivata all’alba, ho potuto ammirare dal balcone della mia camera le mongolfiere fluttuare sopra il “Cotton Castle”, il castello di cotone, traduzione dal Turco di Pamukkale.

Si tratta di numerose fonti termali, con acque ricche di calcio e anidride carbonica, originatesi dai continui movimenti tettonici ed i conseguenti terremoti; fuoriuscendo dal terreno, le acque ricche di calcio, nel corso dei secoli, hanno originato formazioni di calcare e travertino, creando una fortezza naturale che sembra essere fatta di cotone o ghiaccio. Le terme sorgono in prossimità delle rovine dell’antica città di Hierapolis e attraggono circa 20.000 persone al giorno.

Il sito di Pamukkale dispone di due ingressi:

-North Gate: è l’entrata principale, quella da cui accede la maggior parte dei turisti ed apre alle 8 del mattino. Da questa entrata si vedono le formazioni di calcare e travertino dal basso e bisogna percorrere una salita per ammirarla in tutto il suo splendore.

-South Gate: è l’entrata collocata sopra le piscine termali e apre alle 6:30 del mattino. Una volta entrati, in realtà, c’è da fare una passeggiata molto piacevole attraverso le rovine dell’antica città, perché le vasche non sono vicine all’entrata sud.

Essendo arrivata molto presto in Hotel e mancando pochissimo all’apertura dell’ingresso sud, ho preso un taxi perché ancora troppo stanca per pensare ad altro. Ammetto che le terme sono state, in parte, una delusione, sebbene valgano comunque la visita; questo perché, dopo aver visto ovunque sui social e sul web foto delle vasche principali piene d’acqua, trovarle vuote mi ha sorpreso negativamente, seppur lo sono per un buon motivo. Ho scoperto, infatti, che ogni giorno, sono gli addetti del sito che decidono quali piscine riempire con acque termali e quali no.

Negli ultimi 30 anni la popolazione di Pamukkale è cresciuta a dismisura proprio per via del turismo, per cui parte dell’acqua prodotta dalle sorgenti termali delle piscine naturali è stata defluita per essere destinata ai bisogni della popolazione. Inoltre, ho appreso dalla gente del posto che le vasche più belle, quelle naturali, sono quasi sempre vuote, oltre che inavvicinabili; diversamente, quelle artificiali, costruite successivamente, sono quasi sempre piene.

Pamukkale: vasche naturali (vuote)
Pamukkale: vasche naturali (vuote)

TURCHIA SPIAGGE, IN VIAGGIO VERSO LA PROSSIMA TAPPA: BODRUM (MERITATO RELAX)

Terminata la mia visita a Pamukkale, con un taxi ho raggiunto la Denizli bus station, che dista circa 15 km dall’hotel: i taxi hanno prezzi piuttosto accessibili rispetto all’Italia, ma ci sono anche collegamenti tramite auotobus per Denizli. Sono partita alle 10:30, ancora una volta con Flixbus e sono arrivata a Bodrum alle 15:00, al costo di € 23,78 per due persone.

7 GIORNI A BODRUM: LA SAINT TROPEZ DELLA TURCHIA

In questa settimana ho deciso di concedermi solo mare, sole, relax, tanti bei pisolini in spiaggia, ottime mangiate di pesce e bevute di vino, per cui non vi consiglierò tour culturali o cose particolari da vedere, ma mi limiterò ad illustrarvi alcuni tour tra le diverse spiagge del posto e la gita a Gümüşlük in giornata, che ho selezionato tra le diverse opzioni a disposizione. Ho scelto di alloggiare al El Vino Boutique Hotel che si affaccia sul castello di Bodrum e offre un ristorante con vista panoramica e un Wine bar in cui si possono degustare vini biologici. Mi sono trovata davvero molto bene. L’hotel si trova in una posizione molto tranquilla e per muovermi ho deciso, dopo aver chiesto informazioni al personale dell’albergo, di noleggiare uno scooter, sebbene il noleggio degli scooter a Bodrum non sia molto diffuso, per cui non troverete molte agenzie che offrono il servizio.

TOUR ACQUATICI A BODRUM

Come ho fatto molte altre volte, andando sempre sul sicuro, mi sono rivolta a GetYourGuide per la prenotazione dei tour e delle escursioni; il primo prenotato a Bodrum è stato quello per l’Isola di Orak che prevede l’intera giornata fuori, partenza alle 11:00 dal porto Halikarnas di Bodrum e rientro alle 19:00. Il tour comprende il pranzo che di solito prevede insalata e pollo alla griglia con pasta o riso, ma, per chi non ama la carne, è possibile chiedere del pesce: vi garantisco che il filetto di pesce bianco è sublime!

Questa escursione è perfetta per chi vuole godersi il mare, per gli amanti dello snorkeling che desiderano tuffarsi in baie azzurrissime e per scoprire calette o isole inesistenti sulle mappe o non raggiungibili diversamente. Si parte, in genere, in gruppo da 30-35 persone, a bordo di una nave molto spaziosa (consiglio, comunque, di arrivare con un po’ di anticipo per occupare i posti migliori a prua); il tutto è allietato da una musica molto piacevole e da una merenda con tè, biscotti e anguria.

Programma tour all'isola di Orak (potrebbe subire variazioni a causa delle condizioni meteo e del mare):

Rabbit Bay: la prima tappa è alla baia dei conigli incastonata in una insenatura rocciosa, bagnata da acque trasparenti e caratterizzata da un promontorio dalla forma che ricorda il muso di una lepre; qui vivono i conigli selvatici, da cui il nome, che spesso fanno capolino.

Alman Koyu: è una baia di acqua turchese, perfetta per una nuotata rinfrescante e un primo giro di snorkeling (portate la vostra attrezzatura personale).

Alman Alman Koyu, Bodrum
Alman Koyu, Bodrum

Isola di Orak: qui viene effettuata la sosta più lunga di circa due ore e viene servito il pranzo. Quest’isola ha un mare così trasparente che è possibile ammirarne il fondale semplicemente affacciandosi dall’imbarcazione.

Red Bay: baia caratterizzata da rocce luminose e di colore rosso/bordeaux. Qui nuotano pesci coloratissimi abituati all’invasione dei turisti.

Il secondo tour che ho scelto è stato quello per Black Island, durata e orari simili al precedente.

Programma tour a Black Island (potrebbe subire variazioni a causa delle condizioni meteo e del mare):

Kizilburun Koyu: una baia che non compare neanche su Google Maps, ma che merita la sosta per le sue acque turchesi.

Acquarius Bay: qui la sosta è di quasi due ore, durante le quali si potrà pranzare, nuotare, fare snorkeling e rilassarsi. Ho adorato questa spiaggia incontaminata tra le montagne e ho trascorso le due ore quasi interamente in acqua, dal momento che, dal punto in cui l’imbarcazione getta l’ancora, è possibile raggiungere facilmente la riva a nuoto. Vi consiglio di portarvi scarpe adatte per i ciottoli.

Acquarius Bay, Bodrum
Acquarius Bay, Bodrum

Meteor Hole: così chiamata proprio perché una meteora si è schiantata qui milioni di anni fa. Purtroppo non sono riuscita a vedere molto quel giorno a causa della forte corrente, per cui era davvero impossibile nuotare.

Black Island: su questa isola aleggia la leggenda che la Regina Egizia Cleopatra doveva la sua bellezza all’acqua della grotta da cui sgorga, infatti, della piacevole acqua calda termale. L’entrata nella grotta non è inclusa nel prezzo, ma vale il piccolo supplemento richiesto.

Grotta termale di Black Island, Bodrum
Grotta termale di Black Island, Bodrum

1 Giorno a Gümüşlük: pittoresco villaggio di pescatori

Gümüşlük, situato a circa 20km da Bodrum, è un autentico villaggio di pescatori, che sorge sulle rovine dell’antica cittadina di Myndos, i cui resti sono ancora oggi visibili attraverso l’acqua limpida del litorale. Dalla spiaggia di Gümüşlük, infatti, è possibile individuare sul fondo del mare i resti delle fondamenta di antichi edifici e di una strada, tutt'oggi percorribile in presenza di bassa marea, che porta all’Isola dei Conigli situata proprio di fronte la baia (anche in questo caso, vi consiglio scarpe adatte agli scogli). A differenza di altri villaggi, che hanno risentito dell’assalto del turismo di massa, Gümüşlük è riuscito a conservare il suo aspetto pittoresco, anche per il fatto di essere un’area archeologicamente protetta.

Ho trascorso l’intera giornata di fronte al Mor Cafè & Bar, dove ci sono diversi ristoranti e bar presso cui è possibile noleggiare lettini; ho fatto snorkeling, attraversato la vecchia strada che conduce all’Isola dei Conigli (che ha un recinto oltre la quale non è possibile procedere), pranzato con la pida (la famosa pizza turca) in un ristorantino accanto al Mor Cafè e gustato ottimi cocktails godendomi lo spettacolo di un meraviglioso tramonto.

Gümüşlük: autentico villaggio dei pescatori
Gümüşlük: autentico villaggio dei pescatori

COSA VEDERE A ISTANBUL: IN VIAGGIO VERSO L’ULTIMA TAPPA

Per raggiungere Istanbul da Bodrum, ho preso un volo della compagnia aerea low-cost Anadolujet, con cui, in poco più di un’ora, sono atterrata all’aeroporto Istanbul Sabiha, pronta per visitare l’unica metropoli al mondo presente su due continenti: Asia ed Europa.

Avendo solo tre giorni a disposizione, ho deciso di alloggiare nel quartiere di Sultanahmet, in cui si trovano la maggior parte dei monumenti da visitare, come la Basilica di Santa Sofia, la Moschea Blu, la Basilica Cisterna, Il Gran Bazar e il Palazzo di Topkapi.

Il quartiere di Sultanahmet è il più antico della città, ma anche il più turistico, per cui ha il vantaggio di avere vicino tutte le principali attrazioni, ma a scapito dell’atmosfera un po’ guastata dalla presenza massiccia di turisti; inoltre, i prezzi di negozi, bar e ristoranti, sono più alti rispetto ad altre zone della città e la sera è poco animato. Io sono, comunque, riuscita a trovare un bar aperto fino alle due di notte, in cui ho potuto fumare il narghilè ed ascoltare della piacevole musica, ma, se è la vita notturna che si cerca, bisogna spostarsi nel quartiere di Beyoğlu.

Beyoğlu rappresenta la parte più moderna di Istanbul, in cui si respira un’area decisamente più europea; un quartiere cosmopolita e vivace, che vi consiglio, in ogni caso, di visitare. I due quartieri sono perfettamente collegati da un comodo tram che in circa 20 minuti porta da un lato all’altro. Istanbul è una metropoli di circa 15 milioni di abitanti che si spostano a tutte le ore, per cui sconsiglio di muoversi in auto o in taxi; per fortuna, la rete dei mezzi pubblici funziona benissimo e consiglio di utilizzarla, altrimenti, quando le distanze lo consentono, si può optare per delle piacevoli camminate.

-ISTANBUL: giorno 1

Appena arrivata a Istanbul, una volta lasciati i bagagli in hotel, mi sono subito diretta alla volta della Basilica di Santa Sofia (Ayasofia), il cui interno vi lascerà senza fiato. È uno dei principali luoghi di culto e simbolo della città; fatto edificare da Giustiniano, è meraviglioso esempio di arte bizantina.

Per questo primo giorno, ho preferito non seguire itinerari o tour prestabiliti, ma, dopo aver visitato la Basilica, mi sono lasciata guidare da ciò che vedevo, dagli odori, che sono tantissimi. Sono andata, dunque, in esplorazione e sono giunta all’Arasta Bazar, adiacente alla Moschea Blu; inizialmente costruito come caravanserraglio durante il periodo ottomano, successivamente è stato trasformato in un mercato, in cui sono presenti circa una settantina di negozi che vendono tappeti, maioliche di Iznik, prodotti di artigianato locale e souvenir di vario genere.

Questo mio primo giorno a Istanbul l’ho concluso visitando la Moschea Blu; purtroppo in quel periodo, sia all’interno che all’esterno, c’erano dei lavori in corso, per cui erano presenti delle impalcature, ma ho potuto, comunque, ammirarne la maestosità. Appena entrati, si comprende perfettamente perché si chiama Moschea Blu.

Moschea Blu, Istanbul
Moschea Blu, Istanbul

-ISTANBUL: giorno 2

Il secondo giorno in questa affascinante megalopoli, ho raggiunto, tramite il comodissimo tram (linea T1), il quartiere di Karakoy, situato sulla foce del Corno D’oro, famoso per la sua vivacità, i caffè, le pasticcerie, l’arte di strada e le boutique.  Successivamente, a piedi, ho raggiunto la Torre di Galata (Galata Kulesi), una delle più antiche al mondo e dalla cui cima si gode una delle migliori vedute panoramiche sulla città. Mi sono incamminata, poi, lungo la via Buyuk Hendek Caddesi, che non è solo la via che porta alla torre, ma è anche una graziosa e trafficata strada, costeggiata da case colorate, bar e negozi.

Proseguendo, sono arrivata nella famosa e famigerata Istiklal Caddesi, luogo dell’attentato del 13 novembre scorso; questa via è attraversata giornalmente da migliaia di persone attratte da negozi, ristoranti, locali notturni: è una strada che non dorme mai ed è impossibile passar di qui senza fotografare il famosissimo tram rosso che l’attraversa.

Istiklal Caddesi, Istanbul
Istiklal Caddesi, Istanbul

La tappa successiva è stata il famosissimo Pera Palace Hotel, albergo nel quartiere di Beyoglu, costruito nel 1895 per accogliere i ricchi viaggiatori dell’Orient Express nell’ultima tappa del loro viaggio. Fu il primo edificio dell’epoca ad avere l’energia elettrica, l’acqua calda ed un ascensore! Al suo interno si può visitare la camera 101, in cui ha alloggiato Mustafa Kemal Ataturk, generale e politico turco, primo presidente della Turchia (1923-1938), considerato eroe nazionale. Anche Agata Christie aveva una camera preferita, la numero 411, che oggi porta il suo nome; purtroppo non sempre visitabile, perché utilizzata dagli ospiti dell’hotel. Ai giorni nostri, Il Pera Palace Hotel, è diventato famoso per aver fatto da set ad una serie Tv Netflix: Mezzanotte a Istanbul.

L’immancabile crociera sul Bosforo, prenotata tramite GetYouGuide, è stata la degna conclusione di questo secondo giorno a Istanbul.

-ISTANBUL: giorno 3

Il terzo e ultimo giorno a Istanbul ho visitato il Palazzo Topkapi, uno dei palazzi più grandi al mondo, con i suoi 4 cortili e oltre 400 stanze, fatto costruire, qualche anno dopo la conquista di Costantinopoli, tra il 1460 e il 1478, dal sultano Mehmed II. Il palazzo fu la dimora dei sultani ottomani per quattro secoli e anche sede amministrativa ed educativa dello stato; dal suo interno si gode di una bellissima vista della città.

Mi sono poi dedicata alla visita del quartiere di Balat, molto acclamato sui social e sul web per la sua particolarità, ma che io consiglio di visitare solo se si dispone di più tempo.

Ho proseguito per il Gran Bazaar e sono rimasta sbalordita: non avevo mai visto davvero così tanta gente tutta insieme, un fiume di persone in cerca dell’affare.

Gran Bazaar, Istanbul
Gran Bazaar, Istanbul

Ed infine, il mio ultimo giorno in questa magica metropoli si è concluso con la visita alla Basilica Cisterna, la più grande e antica della città, fatta costruire da Giustiniano e in grado di contenere tra gli 80.000 e i 100.000 metri cubi di acqua, necessari per soddisfare i bisogni della città, ma, soprattutto, del Gran Palazzo.

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