Questo è stato un viaggio interamente pensato e organizzato dalla mia esploratrice preferita: mia mamma, che è stata anche mia accompagnatrice in questa breve fuga da Milano in occasione del ponte del 25 Aprile, in questo articolo vi illustrerò cosa fare e cosa vedere a Bordeaux in 3 giorni.
Purtroppo, in quell’occasione, raggiungere Bordeaux non è stato per nulla facile poiché, a causa di uno sciopero del personale aeroportuale nel nostro Paese, abbiamo perso il volo di coincidenza a Parigi.
Inizialmente piuttosto contrariate per l'inconveniente, abbiamo, poi, deciso di goderci appieno l’inaspettata giornata a disposizione nella capitale francese: la Tour Eiffel, in fondo, è sempre una gioia per gli occhi. Solo in tarda serata siamo arrivate a Bordeaux.
GIORNO 1: Miroir d'eau, Grosse Cloche e Dune du Pilat
In questo primo giorno, poiché un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, ci siamo recate immediatamente nel centro città, così da riuscire a vedere almeno i monumenti principali.
Per prima abbiamo visitato la famosa Place de la Bourse, in cui si trova lo specchio d’acqua (miroir d’eau) che, quando è stato costruito nel 2006, era la piscina riflettente più grande del mondo, con i suoi 3450 mq; ovviamente è uno dei luoghi più fotografati della città.
Il centro di Bordeaux è abbastanza piccolo da poter raggiungere facilmente a piedi tutti i principali luoghi di interesse.
Sulla strada verso la Grosse Cloche, ci siamo imbattute, per caso, nella graziosissima Chiesa di San Pietro (Église Saint-Pierre), in puro stile gotico del XV secolo, con le tipiche vetrate colorate e la facciata ricca di dettagli. Abbiamo, poi, finalmente raggiunto quello che, ancora oggi, è il simbolo della città assieme al Ponte di Pietra: la Grosse Cloche, che non è solo un’altra porta storica della città (Bordeaux ha 6 porte) e torre civica dell’antico palazzo comunale, ma è anche uno dei campanili più antichi di tutta la Francia; non a caso, è raffigurata anche sulla bandiera della città girondina. La torre è stata per un tempo utilizzata come prigione per i reati minori, come, ad esempio, la violazione del coprifuoco.

A spasso per Bordeaux: Place de la Comédie
Successivamente, ci siamo dedicate all’esplorazione a piedi delle vie del centro, fino ad arrivare, casualmente, a la place de la Comédie ; qui, ad ovest, si apre la splendida facciata neoclassica de Il Grand Théâtre, uno dei teatri più antichi d’Europa.
Place de la Comédie è probabilmente la piazza più bella di Bordeaux, con il tram che la attraversa, piena di gente e costellata di bar e ristoranti; ospita, inoltre, uno storico hotel di lusso (Intercontinental Bordeaux- Le Grand Hotel) e qui sono presenti le fermate dei principali mezzi pubblici, oltre che del trenino turistico.
Da Place de la Comédie, è possibile scorgere in lontananza l’imponente colonna de Le Monument aux Girondins ed è lì che ci siamo dirette.
Questo maestoso monumento si trova nella piazza Quinconces, una delle piazze cittadine più grandi d’Europa, con una superficie di circa 126.000 m², motivo per cui viene spesso scelta per ospitare importanti manifestazioni; durante la nostra visita era piena bancarelle di antiquariato e street food, tra cui i churros. Eretto tra il 1894 e il 1902, il monumento è un omaggio in memoria del gruppo politico dei Girondini, che furono giustiziati per attività controrivoluzionarie durante la Rivoluzione Francese. Dai piedi della colonna, alta ben 43 metri, è possibile ammirare la bellissima statua di un angelo che ha in mano una catena spezzata a simboleggiare la libertà. Il piedistallo, invece, è decorato da tre statue di donne raffiguranti la città di Bordeaux, il fiume Garonna e il dipartimento della Dordogna.
Alla sua base c’è una fontana con una statua in bronzo su un carro trainato da quattro Cavalli, che simboleggia la felicità.
Dune du Pilat: come raggiungerle
Subito dopo aver mangiato qualcosa, siamo andate a vedere la famosissima Duna di Pilat , che si trova all’ingresso del bacino per Arcachon e che è, ad oggi, l’unica duna ancora in movimento in tutto il pianeta.
Composta da 60 milioni di m3 di sabbia, la Duna di Pilat è alta dai 100m ai 115m, a seconda dell’anno, e si sposta da 1 a 5 m all'anno a est, sotto l'influenza dei venti e delle maree. Così, gradualmente, copre lo spazio della foresta adiacente.
Il mezzo più comodo per raggiungerla è sicuramente l’auto, ma è fattibile anche per chi, come noi, decide di affidarsi ai mezzi pubblici; c’è, infatti, un comodo treno TGV o TER (noi abbiamo preso TER al costo di €12 circa a persona) dalla stazione ferroviaria di Saint-Jean, che porta ad Arcachon (capolinea) e successivamente un autobus (bus Baïa - linea L03), che porta ai piedi della duna (costo €2 andata /ritorno). Una volta qui, abbiamo raggiunto la sommità per mezzo della scala allestita appositamente (i più temerari potranno anche affrontare la salita direttamente sulla sabbia); una volta in cima, è possibile godere di un panorama davvero eccezionale, che spazia tra foresta, duna e oceano.
Sicuramente è l'esperienza che ho maggiormente apprezzato di questo breve soggiorno nella città girondina.

GIORNO 2: Citè du Vin, Porte Cailhau e Pont de Pierre
Abbiamo iniziato questo secondo giorno a Bordeaux con la visita alla Città del vino; ho acquistato il biglietto d’ingresso al costo di € 22 a persona, inclusa la degustazione di un bicchiere di vino sulla terrazza con vista panoramica sulla città all’ottavo piano, sull’App GetYourGuide.
Il faro dell’enoturismo bordolese, dalla sua apertura nel 2016 ad oggi, ha già attirato 1.500.000 persone, classificandosi per il National Geographic al settimo posto tra i migliori musei del mondo.
Meta imperdibile per un amante del vino come la sottoscritta, si estende su 13.350 m2 e trova, al secondo piano, il suo cuore: un vero e proprio viaggio alla scoperta del vino a 360 gradi.
Dalla terrazza, invece, si può ammirare il famoso ponte mobile a sollevamento verticale della città: Pont Jacques Chaban-Delmas (Bordeaux è una città portuale accessibile alle grandi navi), inaugurato nel 2012 e dedicato, appunto, al primo ministro francese e sindaco di Bordeaux per quasi 50 anni.
Terminata la visita al museo, che dura circa due ore, ci siamo nuovamente dirette verso il centro città e, più precisamente alla Grosse Cloche, dal momento che durante la nostra visita del giorno prima, non sapevamo fosse visitabile; purtroppo, neanche questa volta abbiamo avuto fortuna, in quanto ha degli orari di apertura piuttosto particolari, che consiglio di verificare sempre, e non è possibile accedervi individualmente, ma solo accompagnati da una guida addetta.

Abbiamo proseguito, quindi, verso un’altra porta: Porte Cailhau, risalente al 1494, alta 35 metri e facente parte delle mura della città che celebra la conquista del Regno di Napoli da parte del re Carlo VIII.
Dall’aspetto un po’ fiabesco, nel corso della sua storia ha avuto diverse funzioni, tra cui quella difensiva.
Il nome Cailhau ha un duplice significato: significa “pietra” in guascone e indica il prevalente materiale della sua costruzione, ma è, anche, il nome di una delle famiglie più potenti della città. Porta Cailhau è situata sulla riva della Garonna e nelle vicinanze del famosissimo e storicissimo Pont de Pierre, che abbiamo, quindi, raggiunto, percorrendone un tratto a piedi.
Il ponte di pietra fu il primo ponte costruito in città, risolvendo, finalmente, il problema di attraversamento della Garonna; è lungo 486 metri, dotato di 17 arcate e fu aperto al traffico nel 1822.
Purtroppo, la zona limitrofa al ponte, lungo la Promenade Martin Luther King, la passeggiata che costeggia il fiume, non è tra le zone migliori della città.
GIORNO 3: Cathédrale-Primatiale Saint-André de Bordeaux, Tour Pey Berland e Saint-Émilion
La cattedrale di Sant’Andrea (Cathédrale-Primatiale Saint-André de Bordeaux) è un importante edificio gotico e il più grande edificio religioso della città; ha radici antiche, che risalgono all’anno 814.
Le sue guglie si innalzano dalla facciata nord per 81 metri e sono visibili da tutta la città.
Dal 1998 la Cattedrale, tappa storica del Cammino di Santiago de Compostela, è Patrimonio UNESCO. Il campanile originario, risalente al XII secolo, non era abbastanza robusto per sostenere le campane e accogliere il “bourdon” (la campana maggiore).
Rue Saint Catherine, una delle strade dello shopping più lunghe d'Europa
Di conseguenza, fu necessario costruire un campanile personale, separato dalla Cattedrale di Sant’Andrea e ciò avvenne nel 1440. La cattedrale è stata la prima tappa del nostro ultimo giorno a Bordeaux; dopodiché ci siamo avviate al punto di ritrovo di fronte l’ufficio del turismo, vicino Place de la Comedie, per il tour per Saint Emilion, che abbiamo prenotato sempre tramite GetYourGuide.
Lungo il tragitto, siamo capitate in Rue Saint Catherine, la principale via dello shopping della città, che si estende per ben 1.2 km; grazie proprio alla sua lunghezza, fa parte delle strade pedonali per lo shopping più lunghe d’Europa, battuta solo da Strøget a Copenaghen e Knyaz Alexander I Street a Plovdiv in Bulgaria.

Tour di mezza giornata a Saint-Émilion, visita allo Chateau Franc Mayne
Una volta arrivate al punto di ritrovo, abbiamo incontrato la nostra guida, che ci ha accompagnato per l’intero pomeriggio, e i nostri compagni di avventura ; il tour che abbiamo scelto è per mini gruppi,( noi eravamo in sei) e ha una durata di 4 ore. È possibile scegliere tra due fasce orarie: una al mattino, con partenza alle ore 9.00, e uno al pomeriggio con partenza alle 14.00.
Saint-Émilion dista circa 40 minuti di auto ed è facilmente raggiungibile: un comodo minivan ci ha portati direttamente allo Chateau Franc Mayne, una splendida cantina, che dista circa 1 km dal famoso borgo medievale.
L’edificio principale della tenuta è una tipica casa Girondina (maison girondine) del XVIII secolo: arretrato rispetto alla strada e riparato da due splendidi cedri, offre una bellissima vista sui sette ettari di vigne coltivate nel massimo rispetto dell’ambiente.

Ma Chateau Franc Mayne non è solo una cantina: è anche uno splendido Relais, in cui poter soggiornare circondati dalla campagna, soluzione ideale per ritemprarsi dallo stress cittadino.
Abbiamo, poi, scoperto che, nel Relais è possibile pernottare anche in una camera su un albero (esperienza subito aggiunta alla la mia “to do list”).
Il tour include anche la visita della barricaia nelle cave sotterranee da cui, un tempo, si estraeva la pietra, di cui è fatta la maggior parte dell’architettura della zona.

Conclusa questo primo giro, siamo risaliti sul minivan che ci ha portato nel centro del borgo medievale di Saint-Émilion, per la tanto attesa degustazione dei vini; sebbene sia stata un’ottima degustazione, durante la quale abbiamo assaggiato sei diversi vini, si è svolta in maniera diversa rispetto alle degustazioni a cui sono abituata in Italia. Innanzitutto non viene fatta in una cantina, ma all’interno di uno shop; in piedi, tutti in cerchio, il sommelier spiega le caratteristiche dei vini, che, via via si assaggiano; il tutto, però, non accompagnato da qualcosa da mangiare.
Dopo la degustazione, siamo andate ad esplorare il borgo medievale, le cui vigne, nel 1999, per la prima volta al mondo, furono dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità, in quanto peculiare esempio di paesaggio viticolo storico rimasto intatto e che continua la sua attività anche oggi. Il borgo è davvero delizioso e visitarlo ci è piaciuto molto; vi è una leggenda che narra che, a metà dell’VIII secolo, un monaco bretone, chiamato Emilion, si rifugiò in un luogo di ritiro chiamato Ascumbas (antico nome della città). Dal IX al XIX secolo, l’uomo si dedicò ad estrarre la roccia per costruire il complesso architettonico della città: ne è la prova la presenza di 200 km di gallerie sotterranee presenti ancora oggi. Da qui il nome odierno della cittadina.

Abbiamo, anche, acquistato dei buonissimi Macarons presso il negozio di Nadia Fermigier diversi da quelli rotondi e colorati, ai quali noi tutti siamo abituati; si tratta di un dolce artigianale al gusto di mandorla, di colore dorato e forma rotonda, la cui ricetta fu elaborata nel 1620 dalle religiose del convento delle Orsoline del luogo.
In conclusione, Bordeaux è sicuramente una cittadina che vale la pena visitare, soprattutto per la sua cultura enologica, ma in tutta onestà, personalmente, ho trovato alcune zone, anche di interesse turistico e culturale, piuttosto trasandate e sporche. Credo che cittadini stessi potrebbero avere più cura del posto in cui vivono e l’amministrazione cittadina potrebbe impegnarsi maggiormente per riqualificare alcune zone e garantire più sicurezza, impedendo a gang di teppisti di schiamazzare e infastidire i turisti, scoraggiandoli.